L’intelligenza artificiale (AI) si è saldamente posizionata nella nostra vita quotidiana con assistenti virtuali come Siri e Alexa che comprendono il linguaggio naturale parlato e rispondono a domande relative all’ambiente che ci circonda o aiutano a controllare i dispositivi connessi, interagendo con l’utente anche attraverso la voce .
Tuttavia, l’intelligenza artificiale ha molte più capacità utilizzabili dall’utente medio, come la generazione di nuove informazioni in formato testo a partire da istruzioni testuali, funzione che solitamente viene eseguita da un chatbot conversazionale basato su modelli linguistici di alto livello e il cui miglior rappresentante è ChatGPT. .
Ma ChatGPT non è l’unico. Progetti simili come Claude.AI, Pi.AI o Bard di Google compaiono giorno dopo giorno. Proprio questa azienda ha fatto un passo avanti in questo settore con il lancio di Gemini.
Gemini o Google Gemini è la nuova soluzione di intelligenza artificiale generativa di Google. Ma a differenza del Bard si tratta di un sistema multimodale. Ciò significa che Gemini ha la capacità di accettare input e output di informazioni in più formati. Può infatti elaborare il linguaggio naturale combinato con elementi visivi, elementi sonori e codice informatico, che gli permettono sicuramente di avere una visione più ampia di concetti e situazioni complesse.
Quante versioni di Google Gemini esistono?
Google Gemini è un progetto AI molto ambizioso disponibile in tre diverse versioni: Gemini Ultra, Gemino Pro e Gemini Nano. Il primo è il più avanzato ed è destinato alle piattaforme cloud e ai data center, mentre Gemini Pro, molto più flessibile del precedente, è già in fase di integrazione in Google Bard, anche se per ora solo in inglese e limitato alle istruzioni testuali.
Per quanto riguarda Gemini Nano, si tratta di una soluzione che verrà implementata sugli smartphone Android e sui dispositivi consumer come computer, televisori e dispositivi elettronici.